Lettera del 1 Novembre 2023

1 Novembre 2023

****************************************

La situazione Israele-Palestina è terrificante e così sul pianeta tutto pullulano guerre, tradimenti, terrori. Essere condizionati da quell’energia è quanto di più ovvio ci sia.
Noi siamo Energia, tutto attorno è energia. Teniamoci saldi all’amore reciproco altrimenti tutto, TUTTO nella nostra vita sarà equivoco, malessere, pesantezza.
Accorgiamoci che l’altro vicino o lontano da noi è il DONO PIU’ GRANDE e ringraziamo l’universo di esistere.

****************************************

Pare che continuare ad occuparsi di chi soffre, di chi ha condizioni difficili, di chi non ce la fa sia sempre più difficile e io mi trovo in seria difficoltà.
Forse non sono in grado di adeguarmi ai sistemi attuali dove aiutare gli altri somiglia più a una pubblicità con premio finale che non a un movimento del cuore e, o, della coscienza.
Per muovere la raccolta fondi occorre quasi sempre dare in cambio qualcosa e già questo ha un suono stonato alle mie orecchie, ma è davvero difficile fare altrimenti
e io ho scelto di fare altrimenti.
Ricordo quando aprii la scuola in India nel 1999 che ogni giorno dovevo scegliere chi aiutare.
I malati di cancro che dovevano affrontare interventi chirurgici?
O bambini con grosse menomazioni agli occhi, agli arti o chi prendeva le medicine ogni giorno per altri mali e non poteva permettersi di pagarle? O bambini senza padre e quindi senza denaro-cibo o quelli che non andavano a scuola? O gli anziani senza casa, senza supporto di alcun tipo oppure i pescatori vittime di tsunami o tifoni, o trombe d’aria? O le monache buddiste che hanno avuto grossi danni al loro convento a causa del terremoto o altrove dell’alluvione? O aprire una scuola dove non c’era più spazzata via da chissà quale disastro o qui in Italia aiuti per le famiglie in miseria durante il covid o altre calamità?
Chi aiutare?
Farlo e continuare a farlo dopo tanti anni è un fatto inconfutabile. Un misto tra una missione, un lavoro non retribuito, una scelta, nessuno mi ha costretto, ma sicuramente è uno dei primi pensieri del mattino e uno degli ultimi prima di dormire.
Ora la situazione è questa. La scuola in India con malesseri, miglioramenti, forti affluenze o improvvise assenze, continua nella sua opera, non c’è nulla di più instabile dei poveri, comunque procede e all’interno del villaggio è un’istituzione, ma del villaggio cosa è rimasto?
Il nuovo porto che da anni e anni ci crea problemi è in fase conclusiva così si mischiano lavoratori indiani, stranieri e chi MAI si muove dal villaggio.
I poveri, alcuni pescatori, altri semplicemente poveri e i ambini sono sbalzati dalla loro miseria all’auto di lusso che passa da lì.
Non oso pensare che cosa accadrà nel prossimo futuro.
In Nepal abbiamo Rajesh che ha avuto gravi problemi familiari e che per accudire la nonna ogni giorno commina qualche chilometro nei boschi in altissima montagna e continua la sua opera per poter costruire e aprire l’unica scuola esistente nel raggio di decine e decine di chilometri, ma siamo in grossa difficoltà sia perché siamo in piena “stagione delle piogge” sia per la scarsità dei fondi.
Continuiamo a sostenere ammalati come sempre da anni, con situazioni particolari, estreme come la nostra piccola Athelin che ciclicamente deve sottoporsi a cure per l’unico occhio che le è rimasto sperando che il cancro sia solo un brutto ricordo.
E così via, ogni giorno vorrei aiutare chi ha tanto bisogno e che solitamente è il più solo, dimenticato, abbandonato da tutti.
Spero quindi nel vostro aiuto che negli anni è stato fondamentale e ha rasserenato molte vite e molti cuori.
Con gratitudine ringrazio tutti

La Fondatrice
Valeria Viola Padovani

Menu